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La storia è testimone dei tempi!

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Edizione 2014

  • Pubblicato in data 1 lug 2014

Santa Margherita di Antiochia, vergine e martire, patrona dei contadini, delle partorienti, delle balie ed invocata contro l’infertilità, è una delle sante più venerate dell’antichità. Il suo culto fu introdotto ad Olevano da tre donne della famiglia Olibria: Demetriade, Proba e Giulia.


Nata ad Antiochia da Edesimo, prete pagano, rimase orfana di madre e fu affidata ad una nutrice cristiana che la istruì alla fede in Cristo. Il padre, saputolo, cominciò ad odiarla e a maltrattarla.
Un giorno, mentre la fanciulla pascolava il gregge, la vide Olibrio, governatore romano, che invaghitosi di lei, decise di prenderla in moglie. Margherita si proclamò sposa fedele di Cristo, non si piegò né alle lusinghe dell’uomo, né alle minacce e alle percosse. Gettata in prigione, le apparve il diavolo sottoforma di drago, ma ella non cessò di pregare, fin quando il drago morì sotto il segno della croce. Fu sottoposta ad atroci tormenti e gettata nell’acqua bollente, dalla quale uscì miracolosamente viva.
Olibrio allora ordinò che fosse decapitata. Era il 20 luglio del 290 d.C.
Negli Statuta Olibani del 1364 troviamo la prima citazione dell’antica e bellissima chiesa di Santa Margherita (cap.XL), collocata al centro del borgo medievale.

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